Abbiamo una stella polare: la nostra piattaforma! CGIL CISL UIL
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- Pubblicato Mercoledì, 04 Settembre 2019 20:02
Roma, 4 settembre 2019 - "Abbiamo una stella polare: la nostra piattaforma". Cosi' la Segretaria della Cisl, Annamaria Furlan, sintetizza la posizione dei sindacati confederali, le cui segreterie si sono riunite unitariamente oggi a Roma per valutare il nuovo quadro politico ed istituzionale che si sta determinando in queste ore.
"Continueremo nell'azione sindacale di confronto e proposta e eventualmente di mobilitazione - ha sottolineato Furlan - per fare in modo che la differenza con la linea economica che ha portato ad una crescita zero e con un clima sociale che ha spaccato il Paese sia evidente e prenda corpo in termini programmatori e di scelte economiche attraverso la Finanziaria. Ascolteremo le linee programmatiche del governo - ha aggiunto - poi avvieremo iniziative di confronto e partecipazione con i nostri delegati e le nostre delegate. Sentiamo il bisogno di confrontarci con la nostra base".
ECONOMIA ITALIA IN STAGNAZIONE
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- Pubblicato Mercoledì, 04 Settembre 2019 08:33
L'ITALIA RESTA FERMA: il Pil non cresce!
La crescita del Pil acquisita per il 2019 (quella che si otterrebbe se i restanti trimestri dell'anno si chiudessero con una variazione nulla) risulta pari a zero. La rilevazione arriva dall' Istat diffondendo i dati sul secondo trimestre. Inoltre, prosegue ormai da cinque trimestri la fase di stagnazione, che caratterizza l'economia italiana a partire dal secondo trimestre del 2018.
FURLAN - Mi auguro che finalmente si riparta su crescita e lavoro, che sono le vere priorita' del Paese!
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- Pubblicato Venerdì, 30 Agosto 2019 20:10
“Mi auguro che finalmente si riparta su crescita e lavoro, che sono le vere priorita' del Paese. Su questo ci vuole discontinuita' rispetto alle politiche dell'ultima finanziaria. Serve sbloccare le tante infrastrutture bloccate in quest'anno ed investire su innovazione, ricerca e formazione”. Lo ha detto Annamaria Furlan, la Segretaria generale della Cisl, intervenendo in diretta questa mattina a Radio Uno Rai, in merito alle priorita' del nuovo esecutivo.
“Ci aspettiamo che ci si occupi immediatamente di queste vertenze- ha poi affermato Furlan, parlando dei tavoli di crisi aperti al Mise, da Alitalia all'Ilva, da Whirpool a Mercatone Uno. “Sono vertenze che coinvolgono oltre 240 mila lavoratori e lavoratrici, ma che riguardano anche aziende importantissime per il sistema Paese. Tante crisi aziendali che lo scorso Governo ha lasciato troppo tempo a giacere inutilmente sul tavolo del Mise. Serve davvero un colpo d'ala importante e va cambiata assolutamente la linea economica e produttiva, mettenedo al centro lo sviluppo e la crescita. Nella scorsa finanziaria si e' fatto esattamente il contrario: dal blocco delle infrastrutture, ai tagli su impresa 4.0, ai tagli sull'alternanza scuola lavoro. Bisogna cambiare la linea- ha precisato Furlan che in merito ai rapporti con il M5S ha ricordando le criticità rilevate dal sindacato sul salario minimo, aggiungendo che “sui temi come i rider, per esempio, -il vecchio Governo ha fatto tante parole e pochi fatti, ribadendo anche l'allarme per le morti sul lavoro, 482 da inizio anno: una carneficina, un numero inaccettabile”.
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Furlan al Meeting di Rimini: "Occorre un cambiamento vero nella politica economica"
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- Pubblicato Giovedì, 22 Agosto 2019 19:08
FURLAN al Meeting di Rimini
“La dignita’ del lavoro e della persona sono fondamentali per il futuro dell’Europa.. Non basta l’unita’ della moneta. L’Europa deve cambiare, ma per cambiarla bisogna esserci dentro”. Lo ha detto la Segretaria Generale della Cisl Annamaria Furlan nel suo intervento al Meeting di Rimini. “Serve una crescita della qualita’ della vita e questo si fa attraverso la centralita’ del lavoro. All’Europa serve un “New Deal”, ma bisogna agire sul progresso sociale e civile, puntando su formazione delle competenze innovazione tecnologica, qualita’ di cio che si produce”.
Furlan ha parlato anche della crisi di Governo. “Ci affidiamo all'unico porto sicuro che vediamo, che sono le mani del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Sono convinta che con la sua esperienza, con la sua professionalita' e la sua saggezza, sara' in grado di portare
fuori il Paese da questa crisi. Una crisi che e’ molto particolare, soprattutto per i tanti lavoratori coinvolti nelle crisi industriali che non hanno trovato in quest'ultimo anno alcuna soluzione al tavolo del ministro dello Sviluppo economico. Alle vecchie crisi se ne sono aggiunte altre, tutte con una caratteristica: non c'e' risposta, anzi se penso all'Ilva, una crisi che sembrava ormai risolta con un percorso chiaro, e' stata rimessa in discussione. Abbiamo aperta la discussione dell'Ilva, del Mercatone, di Whirlpool, di Alitalia. Anche questa doveva essere velocemente risolta e invece abbiamo rinviato la soluzione di mese in mese e ormai, settembre, questa data fatidica, e' ormai alle porte. Credo ci voglia molta serieta' nel darsi un governo autorevole che abbia un programma vero, in discontinuita' rispetto al passato. Non possiamo continuare a essere il paese a crescita zero a cui ci ha portatao la linea di questo governo. Questo non sta emergendo nel dibattito politico. C'e' bisogno di un cambiamento vero. Ci vogliono investimenti seri in infastrutture, formazione, innovazione, ricerca. L’anno bellissimo non c’e’ stato manco per niente. Abbiamo tante cose da dire al prossimo governo perche’ i ministri possono cambiare, ma quello che non cambiano sono i veri bisogni degli italiani”.
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ALTRO INCIDENTE SUL LAVORO: folgorato un operaio nel cremonese
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- Pubblicato Mercoledì, 21 Agosto 2019 20:02
NUOVO CASO DI MORTE SUL LAVORO IN CANTIERE
Un operaio di 51 anni è rimasto folgorato mentre stava lavorando in un cantiere edile a Castiglione delle Stiviere, nell'Alto mantovano.
Sembra secondo le prime informazioni, che avrebbe toccato per pochi secondi , forse a causa di un contatto accidentale di una macchina operatrice una cavo della corrente elettrica.
Folgorato in una cabina un 61 enne lo scorso 18 luglio.
L'operaio di una ditta di manutenzione elettrica stava lavorando a una cabina, per aggiustare un guasto su un traliccio e aveva le mani al suo interno, quando una scarica fortissima ha attraversato il suo corpo.
ANCORA TROPPI I CASI DI MORTE BIANCA SUL LUOGO DI LAVORO
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Governo: CGIL, CISL e UIL, mettere al centro gli interessi paese, non l'interesse particolare
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- Pubblicato Mercoledì, 14 Agosto 2019 08:17
CGIL CISL UIL esprimono grande preoccupazione per l’attuale situazione di instabilità politica prodotta in pieno periodo feriale che, se non risolta rapidamente, può ulteriormente ridurre le condizioni per la crescita del Paese, aggravare la situazione economica e sociale di tutto il mondo del lavoro e dei pensionati, non far svolgere alcun ruolo al nostro Paese nella costruzione di una nuova Europa sociale.
È il momento della serietà, del pieno rispetto dei principi, dei valori e dei comportamenti indicati dalla nostra Carta Costituzionale, nata dalla resistenza e dalla sconfitta del fascismo e del nazismo. La soluzione della crisi compete al Parlamento che, dopo un dibattito ampio, libero e trasparente deve votare o sfiduciare il governo, e al Presidente della Repubblica, garante della Costituzione, cui va tutta la nostra stima e il sostegno incondizionato anche nella verifica di una reale possibilità di dare un nuovo governo al Paese.
Occorre che le forze politiche parlamentari pongano al centro delle loro funzioni istituzionali gli interessi generali del Paese e del mondo del lavoro e non l’interesse particolare di breve respiro, come più volte sollecitate dallo stesso Presidente della Repubblica, assicurando in tempi utili un’indispensabile forma di governo ed un chiaro indirizzo economico e sociale. È necessario il massimo rispetto per i luoghi e i tempi dei processi democratici e per chi li rappresenta per rafforzare i legami di solidarietà, per unire e non di dividere il Paese.
Le innumerevoli vertenze aperte al MISE che riguardano centinaia di migliaia di posti di lavoro, il futuro e la qualità del nostro sistema industriale e produttivo, i problemi della pubblica amministrazione, del sistema di istruzione e conoscenza e della sanità pubblica, il divario crescente tra Nord e Sud, la paralisi dei cantieri pubblici per le necessarie infrastrutture materiali e sociali, sono temi che hanno bisogno di risposte immediate, di un Governo nel pieno delle sue funzioni e non possono più aspettare le alchimie della politica.
In questo anno CGIL CISL UIL hanno messo in campo una forte iniziativa vertenziale e di mobilitazione affinché fosse chiara la necessità che queste priorità fossero rappresentate nelle misure economiche del Governo, si sono assunte la responsabilità di indicare e rivendicare soluzioni e proposte capaci di creare lavoro stabile, a partire dai giovani, per un nuovo modello di sviluppo ambientalmente sostenibile, per una nuova politica economica fondata sulla giustizia sociale in Italia ed in Europa.
Su queste basi abbiamo riempito le piazze con lavoratrici, lavoratori, giovani e pensionati di tutto il Paese.
Ora, alla vigilia di un’importante legge di stabilità e di una necessaria azione ed interlocuzione positiva per contribuire a delineare nuove politiche europee che escano dalla logica dell’austerità, ribadiamo e sosteniamo la necessità che tutto ciò avvenga anche con il coinvolgimento delle parti sociali avendo come obiettivo la crescita e la creazione di lavoro stabile con diritti pieni ed esigibili.
Ciò per noi significa continuare a sostenere che l’unica strada percorribile è definire:
- Un piano straordinario di investimenti pubblici in infrastrutture, reti, manutenzione del territorio, a partire dal Mezzogiorno, con un chiaro sostegno ad una nuova economia verde e che il tutto sia scomputato dai vincoli del patto di stabilità;
- una riforma fiscale fondata sul principio della progressività che riduca le tasse al lavoro dipendente e ai pensionati;
- una vera lotta all’evasione fiscale e al lavoro nero;
- il rinnovo dei contratti nazionali pubblici e privati e il riconoscimento del loro valore erga omnes, la detassazione degli aumenti salariali e il superamento dei contratti pirata;
- riforma della pubblica amministrazione e assunzione di personale in tutti i comparti pubblici a partire dalla sanità;
- una nuova politica industriale che indirizzi i processi di innovazione, di crescita dimensionale delle imprese, garantisca il diritto permanente alla formazione e metta al centro la salute e la sicurezza sul lavoro;
- una nuova politica della cultura e del turismo asse di crescita per un paese quale l’Italia;
- una vera riforma delle pensioni che dia un futuro ai giovani, risponda ai bisogni delle donne e riconosca i lavori più disagiati.
È su questi contenuti che, secondo noi, si deve sviluppare la discussione e, per quanto ci compete, com’è nella storia del nostro Paese, siamo pronti al confronto e a sostenere queste posizioni per affermare la democrazia e la dignità del lavoro.
Roma, 13 agosto 2019
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1 ANNO FA LA CADUTA DEL MORANDI: NON LASCIAMO GENOVA DA SOLA!
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- Pubblicato Martedì, 13 Agosto 2019 18:34
'La ricostruzione del Ponte Morandi entro marzo 2020 è l'impegno che deve essere rispettato dalle istituzioni, dalle aziende, da quanti sono impegnati a vari livelli nella realizzazione della nuova opera progettata da Renzo Piano. La crisi di Governo non deve assolutamente ritardare la tabella di marcia dei lavori. La tragedia di Genova di un anno fa e' storia di morte e, insieme, storia di speranza di un'intera comunita'. Il progetto avveniristico di Renzo Piano, quel nastro illuminato da 43 vele di luce in memoria delle 43 vittime del crollo del Ponte Morandi, puo' segnare davvero un momento di 'resurrezione', un nuovo inizio per Genova e per tutta la Liguria. Oggi piu' che mai e' necessario che tutti dimostrino concretamente il massimo senso di responsabilita' ed unita' di intenti. La lezione di Genova deve essere funzionale ad un solo obiettivo: evitare altre tragedie, uscire finalmente dalla paralisi per dotare l' Italia di una rete di infrastrutture moderne, sicure e funzionali allo sviluppo e all'occupazione". (da cisl.it)
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INFORTUNI SUL LAVORO - 8 Agosto 1956 il disastro di Marcinelle. 136 immigrati italiani perdono le vita in miniera. 8 agosto 2019 Milano giovane operaio in fin di vita ed un operaio schiacciato da betoniera.
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- Pubblicato Venerdì, 09 Agosto 2019 08:43
136 italiani persero la vita in miniera: erano immigrati in Belgio.
Il disastro di Marcinelle avvenne la mattina dell'8 agosto 1956 nella miniera di carbone Bois du Cazier di Marcinelle, in Belgio. Si trattò d'un incendio, causato dalla combustione d'olio ad alta pressione innescata da una scintilla elettrica. L'incendio, sviluppatosi inizialmente nel condotto d'entrata d'aria principale, riempì di fumo tutto l'impianto sotterraneo, provocando la morte di 262 persone delle 275 presenti, di cui 136 immigrati italiani. L'incidente è il terzo per numero di vittime tra gli immigrati italiani all'estero dopo i disastri di Monongah e di Dawson. Il sito Bois du Cazier, oramai dismesso, fa parte dei patrimoni storici dell'UNESCO.
Milano, 8 agosto infortunio sul lavoro: è morto il 28enne colpito da un tondino di ferro in testa. Colpito da un tondino di ferro in testa nel cantiere dove stava lavorando, all'interno di un parcheggio in via Giovanni Battista Soresina, in zona Washington a Milano, giovedì mattina“
Brescia Un operaio è morto questa mattina all'interno dello stabilimento del Centro siderurgico bresciano, a Brescia. La vittima sarebbe stata schiacciata da una bobina di materiale metallico. Con lui c'era un collega che ha assistito impotente alla scena.
Venerdì scorso sempre nel Bresciano, un operaio di 58 anni era morto in un altro incidente sul lavoro. Sarebbe andato in pensione tra tre mesi.
Incidente sul lavoro Castiglione del Lago, operaio di 52 anni schiacciato da una betoniera
Secondo quanto ricostruito intorno alle 8.40 un operaio è rimasto schiacciato sotto a una piccola betoniera. L'uomo è rimasto incastrato sotto al macchinario.Sul posto il 118, i vigili del fuoco e i carabinieri. Il ferito è stato trasportato d'urgenza in ospedale dall'ambulanza.
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